Allarme Parkinson tra i giovani: il segnale precoce che non devi ignorare

Non è detto che il Parkinson sia un problema che può riguardare solo gli anziani, i giovani non dovrebbero mai ignorare un sintomo rivelatore della malattia.

Nessuno come noi conosce il nostro corpo, per questo siamo in grado di regolarci in maniera piuttosto autonoma cercando di capire cosa ci serva per essere a stomaco pieno e quali siano gli alimenti che possono farci bene e quali no. Altrettanto importante può essere avere uno stile di vita regolare, cercando di essere non troppo sedentari, oltre a evitare di fumare o bere (almeno se ne dovrebbero ridurre le quantità), ma anche prestare attenzione a eventuali segnali che ci manda il nostro organismo se non si sono mai avuti prima. È comunque sbagliato pensare che alcune malattie, come può essere il morbo di Parkinson, possano emergere solo in via ereditaria o quando non si è più giovanissimi, nonostante questa sia la teoria comune.

donna morbo di Parkinson
Tanti giovani ricevono la diagnosi di morbo di Parkinson – Appitaliane.it

Un problema come questo tende a fare paura semplicemente quando lo si sente nominare, con la consapevolezza di come possa cambiare del tutto la propria quotidianità, non avendo la certezza sulla velocità con cui possa progredire. Nonostante gli sviluppi dela medicina, non esiste infatti una cura che possa permettere di guarire del tutto, per questo è determinante cercare di individuarlo quando è ancora in fase iniziale per avviare una terapia specifica, che può essere più efficace.

Il sintomo da non sottovalutare: può essere il morbo di Parkinson

Essere eccessivamente apprensivi al primo segnale di malessere non è certamente ideale, può arrivare a compromettere la qualità delle proprie giornate e generare paura anche quando non è necessario. È però bene conoscere alcuni sintomi che possono fare da “segnale premonitore” per alcune malattie gravi, che è sempre bene siano diagnosticate il prima possibile. Questo è fondamentale soprattutto per un problema come il morbo di Parkinson, per cui non c’è ancora una cura, ma che può progredire velocemente.

La situazione purtroppo sta velocemente cambiando e sta mettendo in luce una crescita di casi di pazienti under 60, a dimostrazione di come non possa essere più considerato come qualcosa che colpisce soprattutto gli anziani. Anzi, ci sono addirittura malati che hanno ricevuto il referto medico intorno ai 40 anni, pur tenendo presente come la fascia più a rischio sia quella dai 70 anni in su. Nei giovani adulti il sintomo che dovrebbe mettere in allarme, secondo quanto riportato da Corriere.it, è la distonia, ovvero una serie di contrazioni muscolari involontarie, spesso dolorose, che causano posture anomale e difficoltà motorie. In genere, questo inizia a essere avvertito dopo avere fatto uno sforzo, come un allenamento o una lunga camminata, ma può verificarsi anche dopo essere stati a riposo, come ad esempio quando ci si alza dal letto.

crampi muscolari
La distonia può essere un segnale di Parkinson – Appitaliane.it

Il quadro generale dovrebbe generare ancora più allarme se questo dovesse essere accompagnato da lentezza nei movimenti, tremori a riposo e rigidità muscolari, che sono invece tipici in modo particolare degli anziani. I più giovani potrebbero notare una progressione della malattia più lenta, per questo può esserci il rischio di confondere questi sintomi con ben altro e arrivare a capire di cosa si tratta ormai quando il quadro può essere più compromesso.

dottore consulto
È bene rivolgersi al medico in caso di sintomi sospetti – Appitaliane.it

Esistono però anche malati che hanno riscontrato disturbi gastrointestinali, perdita dell’olfatto, alterazioni dell’equilibrio e dell’andatura, difficoltà di concentrazione e cognitive. Chi va incontro a un esordio precoce ha inoltre evidenziato uno stato di ansia e depressione, legati soprattutto all’incapacità di accettare quello che sta accadendo e al timore che la propria quotidianità sia destinata a cambiare inesorabilmente addirittura per decenni. Non si può escludere quindi di dover richiedere l’aiuto di uno psicoterapeuta, che possa consentire di avere un aiuto almeno a livello mentale.

 

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