Il profumo della libertà
Società: Alessandro Risuleo Dimensioni: 9.77 MB Versione: 1.0 Tipo App: iPad |
Descrizione
"Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo"
Dalla parte di Paolo Borsellino si ama la libertà, si ama la bellezza di una esistenza libera dalla violenza criminale che diventa prassi quotidiana, libera dallo sfruttamento vigliacco di molti da parte di pochi, libera dalla droga, dall’estorsione, dalla corruzione, dall’ingiustizia. Dalla parte di Paolo Borsellino si combatte oggi, come tutti i giorni, su ogni pezzettino della nostra nazione per veder trionfare la giustizia in ogni ambito sociale. (…)
(Tratto dalla prefazione del Ministro della Gioventù on. Giorgia Meloni)
Le terribili stragi del 1992 hanno segnato un punto di svolta nella storia dell’Italiaintera in un momento politico di grandi difficoltà ed incertezze.In meno di due mesi, dal 23 maggio al 19 luglio, di quell’annus orribilis l’Italia tuttae il mondo intero assistevano attoniti a due veri e propri atti di guerra contro lo Stato daparte della più potente organizzazione criminale siciliana (Cosa Nostra) all’evidenza intenzionata,con il massimo del clamore possibile, a chiudere i conti contro due simbolidella lotta antimafia, protagonisti di un nuovo modo, finalmente vincente ed efficace, dicondurre e portare a termine le indagini.Ed il fatto che si trattasse di due giudici siciliani rendeva ancor più clamorosa e significatival’uccisione di Giovanni Falcone - insieme alla moglie Francesca Morvillo (valentemagistrato anch’essa) – e di Paolo Borsellino, unitamente agli uomini delle loro scorte.In quell’epoca la Sicilia ha saputo trovare al suo interno una motivata pattuglia digiudici e di valenti investigatori che, meglio di chiunque altro - e proprio grazie alladiretta esperienza e comprensione delle “cose” siciliane - ha fatto per la prima voltacrollare i miti dell’omertà e dell’impunità dei mafiosi, proponendo nuove forme di organizzazionedell’azione di contrasto alla criminalità organizzata che, ancora oggi, costituisconol’asse portante di modelli operativi tuttora in vigore. (…)
(Tratto dalla prefazione del Ministro della Giustizia on. Angelino Alfano)