Alla conquista della vecchia casa di campagna
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Descrizione
ALLA CONQUISTA DELLA VECCHIA CASA DI CAMPAGNA
(uno stralcio dal testo)
“Sam chiese alle nostre mogli, col sorriso sulle labbra: “C’è della frutta?” Alla sua domanda fu proprio Lucia, la sua adorata moglie, a rispondere: “Come no? Ci sono delle meravigliose pesche” e
lasciò girovagare la mano in fondo al sacchetto alla ricerca della pesca; quando ritenne di averla trovata la tirò su. Nelle aspettative di Lucia quella che estrasse doveva essere una bella pesca matura e succosa per il marito e le dette un’occhiata prima di passargliela. Ma tra le aspettative e la realtà a volte ci sono delle differenze anche notevoli: la pesca matura che Lucia si aspettava di vedere era in realtà un grosso, enorme topo dal pelo lucido e dalla coda lunghissima, topo che si agitava nella sua mano stretta su di lui. Dopo alcuni secondi di paralisi mentale e muscolare con bocca spalancata senza suoni (mi riferisco a Lucia), occhi dilatati in maniera esagerata e coda ritta come uno spiedino di ferro (mi riferisco al topo), il terrore prese il sopravvento. Topo e Lucia si guardarono un attimo negli occhi, poi la donna lanciò un urlo così acuto e potente che penetrò come una lama nelle nostre teste; mi accorsi che il topo dilatò a sua volta gli occhietti come aveva fatto Lucia in precedenza. Ariella sgranò gli occhi e unì le sue urla a quelle di Lucia, Maria e Sabrina sgranarono gli occhi e unirono le loro urla a quelle delle madri. Marco e Luca aprivano e chiudevano la bocca come per urlare ma senza suoni, Sam sgranò gli occhi, io sgranai gli occhi. Pur nella concitazione del momento pensai che c’era un congresso di occhi sgranati quel giorno. Non appena un barlume di razionalità serpeggiò tra le circonvoluzioni cerebrali di Lucia, comprese che doveva liberarsi della bestiaccia e la gettò d’impulso davanti a se’. Davanti a Lucia c’era Sabrina, la sua figlia adorata. Lucia aprì la mano e contemporaneamente dette una spinta al suo braccio per allontanare la bestia. Giura (e c’è da crederci) che non aveva l’intenzione di gettarlo addosso alla sua figlia adorata; la quale figlia adorata tutto si aspettava meno che l’adorata madre le tirasse addosso il topo; il quale topo atterrò direttamente sul collo della ragazzina che, avendo ormai esaurito la sua dose di urla, di paure, di stress e non sapendo più cosa fare, semplicemente svenne”.
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“Alla conquista della vecchia casa di campagna” racconta in chiave umoristica le disavventure di due famiglie cittadine che tentano di vivere (e sopravvivere) per vari giorni in un rudere in campagna, con i loro goffi tentativi per bonificarlo dai topi, ragnatele, mancanza di luce e acqua corrente e di tutte le comodità alle quali siamo abituati. Ne nascono situazioni grottesche ed esilaranti raccontate dall’autore di “Zitto e nuota” (premiato al Premio Internazionale dell’Umorismo, per vario tempo ai primi posti della Classifica Nazionale Narratori Italiani del Corriere della Sera).